Siamo già arrivati a febbraio, tra poco è di nuovo Natale e oggi nevica e infatti scrivo

Un riassunto degli ultimi mesi

Alle lezioni aperte si sono presentati in molti. Spero di avervi accolto bene allievi nuovi e allievi già conosciuti.

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Durante le lezioni sia di propedeutica (avvicinamento alla danza per i più piccoli) che di tecnica contemporanea e classica abbiamo condiviso oltre all’insegnamento della danza anche le emozioni quotidiane: la stanchezza se non si è fatto il riposino alla scuola materna, le tensioni delle prime verifiche, c’è stato qualcuno che mi ha confessato di non essere una cima in matematica, e qualcuno che tra un passo e l’altro mi ha raccontato che da grande vorrà fare la detective.

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Abbiamo partecipato con successo alla Rassegna delle scuole di danza presso il Teatro Regio a novembre, dove sapevamo di avere pochissimo tempo per le prove sul palco e ci siamo cronometrati pur di rispettare i tempi. Il risultato? Che mi sono ritrovata a dirigere un gruppo di 19 tenaci combattenti e non di ragazzi e bambini. Le prove si sono svolte nel più assoluto silenzio, mi avevano passato il microfono in caso i bambini non mi sentissero, ma l’ho utilizzato solo per comunicare alla regia le luci (perché continuo a fare tutto da sola, one man show è il mio motto). Loro, le ragazze grandi e i bambini, erano silenziosi, precisi, collaborativi insomma niente di strano, ma un vero gruppo unito e consolidato che mi rende fiera.

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Le lezioni aperte ai genitori di dicembre sono state un successo. I bambini e i ragazzi si sono dimostrati sicuri del lavoro svolto e dei passi imparati e volenterosi nel mostrarsi ai loro genitori. Le mamme e i papà hanno accolto il mio lavoro con gioia, entusiamo ed affetto.

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I pomeriggi danzanti da me proposti continuano ad essere accolti con entusiasmo. Al momento abbiamo lavorato sullo Schiaccianoci, guardando alcune versioni tramite dei video e cercando di riprodurre dei moduli coreografici e delle variazioni. A breve affronteremo il Lago dei Cigni, in un pomeriggio di febbraio con tanto di cioccolata calda per guardare il balletto e ovviamente non stiamo più nella pelle.

Da poco, da pochissimo, una domenica mattina di gennaio, alle 9.30 del mattino abbiamo messo le punte ed io ho fatto fatica a mandare via le giovani esordienti che non volevano più scendere dalle punte e non volevano più lasciare la sala, nonostante i dolori, le piante larghe, le piante strette, gli alluci appuntiti, i billici che sporgono e i millini spiaccicati (si scoprono un sacco di cose mettendo le punte, tipo i nomi delle dita dei piedi).

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A fine febbraio con due allieve promettenti e tenaci parteciperemo ad un concorso internazionale a Firenze per Danza in Fiera. Anche qui le mamme si sono dimostrate entusiaste nell’affidarmele, io avevo un po’ d’ansia dati i numerosi moduli per minorenni in cui mi sono addentrata, ma diciamo che sono state tutte cancellate con la frase “Tranquilla noi siamo felicissime, mandarle via con te è come mandarle in gita con le suore!” Questa frase è stata accolta in casa mia con ilarità generale, ma si trattava di un complimento e ovviamente continuando a sogghignare lo accolgo come tale.

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Ringrazio  Marisa Diaz per la splendida disponibilità e accoglienza presso il centro Estilo Flamenco in via Quintino Sella, 9 in quel di Parma. Se non fosse per lei non avrei chiamato la scuola Zona Ovest Danza. Ma perché questo nome? Perché io ho cercato e cercato uno spazio e poi ho deciso, per una volta nella vita, ho deciso (la ripetizione è voluta e rafforzativa del verbo decidere) di seguire l’istinto e chiamare la mia partita iva come il primo posto ospitale che ho trovato. Tutto qui.

Ringrazio  Giada Bardelli dell’A.S.D. FlexPoint che ospita i corsi dedicati ad adulti e ragazzi ed ha tante altre attività ed iniziative e Costanza Chiapponi che con Michele Cosentino presso A.S.D. Accademia Danza e Dintorni oltre alle attività di danza classica, repertorio, flamenco e hip hop da loro proposte, mi permettono di insegnare contemporaneo anche in quel di Montecchio Emilia.

E poi c’è Cinzia Zoppi del negozio Top Line, articoli per la danza, che sopporta i miei cambiamenti di colore all’ultimo minuto (ma non è che passo dal fuxia a blu, ma dal blu petrolio ad una leggera sfumatura sul verde smeraldo, ma sempre blu, aggiungete che non so bene distinguere il blu dal verde e dedurrete che con me ci vuole pazienza). Ma le divise sono bellissime!!! Grazie!

Roberto Ricci dello studio ControLuce di Parma è parte fondamentale della documentazione delle nostre esibizioni, fotografo sensibile e attento oltre che bravo e persona squisita.

A proposito di esibizioni… a maggio, di martedì per evitare comunioni e cresime, di sera, ma non troppo per evitare che le più piccole caracollino faremo il saggio, precisamente di 26 alle 19.30 presso il Teatro delle Briciole, altro luogo d’eccellenza e di squisita ospitalità.

Non ho scritto perché sono stata assorbita completamente dal lavoro, non che lavori più di tanto, ho un lavoro normale, ma siccome insegnare danza è anche una passione diciamo che mi tiene occupata di più del previsto, ancora una volta…tutto qui.

Insegnare danza significa essere a stretto contatto con i tuoi allievi, grandi o piccoli che siano, significa anche creare un legame profondo e indissolubile.

Ho una memoria che evapora, ma ricordo, alla veneranda età di 31 anni, ancora tutti gli allievi conosciuti. Continuo a sostenere, nonostante il legame che si crea e che a volte come può consolidarsi può spezzarsi lasciandomi enormemente dispiaciuta, che gli allievi non sono una mia proprietà e continuo a comunicare loro di sentirsi liberi di scegliermi ad ogni lezione, per ogni momento e di andare, vedere, provare cose nuove, fare, muovere e allo stesso tempo commuovere (motion-emotion), muoversi e commuoversi.

Breve nota personale ed estemporanea: devo confessare che, contrariamente a quello che pensavo in passato, trovo Parma una città ospitale, gli amici qui trovati mi hanno permesso di chiamare qualsiasi posto casa e il mio compagno anche se non ama le ostentazioni d’amore continua a dimostrarsi con le sue azioni un porto sicuro verso il quale tornare.

Rosita

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